a cura di Rino PANETTI

Marzo 2022

MAGICAMENTE

VERSO IL NUOVO SINDACO: I TRE NEMICI

a cura di Rino Panetti - Ci sono tre “nemici” che dobbiamo stare attenti a riconoscere e a contrastare efficacemente, nella nostra vita così nella vita delle Organizzazioni (aziende, enti, ecc.).  Ve li presento subito, si chiamano: paralisi da analisi, bla bla bla, iperattività isterica.
Da qualche settimana questi simpatici nemici li trovo presenti anche nelle discussioni, sempre più accese, intorno all’elezione del nuovo sindaco.
Sarà forse solo una coincidenza, ma in breve tempo sono incappato in una serie di pubblicazioni, comunicati, ecc. su dati e statistiche inerenti la nostra città negli ultimi 5 anni, poi negli ultimi 10, fino addirittura agli ultimi 15 anni. Seguiti ovviamente dal solito codazzo di controanalisi e contro-considerazioni. Una sequenza infinita di argomentazioni (paralisi da analisi), in cui alla fine tutti hanno ragione, tutti restano delle proprie opinioni, tutti restano con le loro (granitiche) certezze o con i loro dubbi. Tutti fermi, inoltre, ai dati del passato, fino all’oggi.
Ma il cittadino, soprattutto se di una piccola città, ha davvero bisogno di questa litania di dati per capire e formarsi un giudizio (positivo o negativo poco importa ora)? Ha bisogno di chi continua a spaccare il capello (i dati) in quattro?
Così mi sono chiesto: di cosa io avrei veramente bisogno? Certo non di coloro che continuano a ripetere “Ah, sarebbe importante che ci fosse questo….”, “Ah, come servirebbe adesso…”, “Ah, qui a Rieti oramai ogni battaglia è persa”, “Ah, il problema di Rieti sono i reatini” (almeno dicessero “siamo noi, reatini”…). Questo è il bla bla bla inconcludente, il punto dove arrivano le chiacchiere da bar (o da social), in genere dopo che qualcuno ha sciorinato i dati del passato o dell’ennesima classifica. No, non è neanche questo ciò di cui ho bisogno.
E allora? Il sindaco governa la città per 5 anni. Ecco, a me – “semplicemente” – interesserebbe capire le tre-quattro-due-cinque (fate voi, candidati) priorità che si vogliono concretizzare entro il 2027. Perché non mi convince il giudizio basato solo (ho detto “solo”) sul passato. Io mi muovo verso il domani.
Di queste priorità, mi spieghi, caro candidato: PRIMO: perché sono importanti (quindi, i pochi dati che supportano la tua valutazione delle priorità: ciò per evitare l’iperattività isterica, il fare forsennato senza che si capisca l’idea di fondo di città verso cui si vorrebbe tendere); SECONDO: cosa farai (e qui mi aspetto azioni concrete, tempi, risultati attesi); TERZO: come lo farai (con quali risorse, con quali ipotesi di partnership, ecc.).
Io, elettore, vorrei poter soppesare, assaggiare, annusare, vedere, il futuro che mi proponi e, decidere di conseguenza. Decidere sul futuro, non sul passato. Si dirà: ma come? Se uno ha operato male in passato, non ti interessa saperlo? Qui sta il punto: alla fine ci sarà sempre chi mi dirà (numeri alla mano!) che il sindaco in carica ha operato bene, chi mi dimostrerà che ha operato male. Come allora decido (se non ho fedi da supportare a prescindere o se non ho avuto grandi delusioni personali)? Non c’è altro modo, per me: dare per scontato che i dati pro e contro alla fine si annullano, e puntare a giudicare il quinquennio prossimo. Ecco, per questo (il quinquennio prossimo) considererò i dati che supportano i Perché, i Come, i Cosa. Questi sì, che contano.

(Edizione Format Gen-Feb 2022)

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