a cura di Massimo PALOZZI

Agosto 2019

POLVERI SOTTILI

STORIA DELLA COLONNINA INFAME

amministrazione

(di Massimo Palozzi) Premessa: il titolo esprime un timore, non un giudizio. L’aggettivo manzoniano va letto nel senso di portatore di cattiva fama, quella di cui non dovrebbe godere l’erogatore di energia per veicoli elettrici o ibridi ricaricabili appena installato in via Borsellino, primo di una serie di quaranta che saranno dislocati in tutti i quartieri. Il triste epilogo dell’esperimento tentato qualche anno fa con il bike sharing, finito miseramente con le biciclette abbandonate nelle rastrelliere causa il completo disinteresse dei potenziali utenti, deve mettere in guardia da certe fughe in avanti che spesso servono solo a coprire un vuoto concettuale e programmatico.
Passi che sindaco e assessori cavalchino l’onda di realizzazioni altrui: le colonnine di ricarica le sta impiantando l’Enel su scala nazionale e, prima, il cablaggio a supporto delle reti per la banda ultralarga lo ha realizzato Open Fiber, sempre nell’ambito di un piano governativo lanciato nel 2016. Il Comune ha fornito al massimo una (doverosa) partnership istituzionale a livello locale.
Quello che invece proprio non va è che alla popolazione siano taciuti gli intendimenti politici dell’amministrazione (ammesso che esistano) a proposito dello specifico tema dell’elettrificazione, nel più ampio contesto della revisione della viabilità urbana. La guerra scatenata contro il diesel da alcuni importanti comuni sta infatti alla base della spinta verso una tecnologia ancora immatura. Le abitazioni private non sono per la maggior parte attrezzate sul piano infrastrutturale e le colonnine pubbliche sono poche e mal distribuite. Oltretutto, i tempi di ricarica delle batterie restano eccessivamente lunghi e i costi di acquisto di questa tipologia di auto si mantengono più alti di pari modelli dotati del tradizionale motore termico. Ma se questo è il futuro, occorre conoscere con adeguato anticipo cosa ci aspetta e dare concretezza a concetti troppo teorici come “mobilità sostenibile”. Oggi si sa solo che a Rieti le auto elettriche o ibride possono accedere alla Ztl e sono esentate dal pagamento dei parcheggi sulle strisce blu. Non si tratta insomma di riaprire al traffico una strada dalla sera alla mattina, senza avvisare nessuno. Ci sono in ballo valutazioni strategiche che impattano direttamente sull’economia familiare, oltre che sulla salute dei cittadini.

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