Anche quest’anno gli abitanti di alcune strade ce la metteranno tutta per offrire una degna accoglienza alla Statua del Santo. La ricerca di fiori è avvenuta da tempo: rose, gerani, ginestre vengono seccati e ridotti in frammenti sin dall’anno precedente. Verranno poi mescolati ai petali freschi. La colorazione della segatura, del riso, dei semi e dell’altro materiale usato viene fatta con largo anticipo nelle cantine e nei garage dei vari quartieri storici della città.
Il tema dei disegni è puramente religioso, con ricerche accurate o ispirazioni fantasiose, trasferito spesso direttamente sul manto stradale o attraverso carta da spolvero. Il rito dell’infiorata ha ormai coinvolto vecchi e nuovi abitanti che riscoprono il piacere della condivisione (nel lavoro e nei pasti) scendendo in strada sin dalle prime ore del mattino. E’ un piacere osservarli intenti nel lavoro: ogni età ha il suo da fare. Persino i più piccoli, spruzzino in mano, offriranno un tocco finale decisivo. Potremmo identificare in questo un altro dei miracoli ben riusciti del Santo: rivitalizzare le vie del centro storico lasciando riaffiorare le radici dell’appartenenza.
ph M. Festuccia - Si. Santoprete