a cura di Massimo PALOZZI

Aprile 2019

POLVERI SOTTILI

PROVINCIA, MADRE O MATRIGNA?

società

(di Massimo Palozzi) Il terzo incontro con l’autore nell’ambito del Premio letterario Città di Rieti ha visto ospite della Biblioteca Paroniana Sasha Naspini con il suo ultimo romanzo “Le Case del malcontento”, una ponderosa opera che incrocia generi diversi lungo un percorso narrativo tratteggiato con lo stile dissacrante del toscano doc. La contaminazione dà vita ad un prodotto dove non si rinviene un solo personaggio positivo, mentre la vicenda finisce inevitabilmente in catastrofe. La cosa interessante è che la Maremma distopica in cui è ambientato il libro vuole essere nelle aspirazioni dello scrittore un paradigma universale. Tema suggestivo, che interroga sull’essenza profonda della vita di provincia, soprattutto in quest’epoca di globalismi esasperati.

Da tempo è finita la rappresentazione bucolica del piccolo centro come luogo tranquillo e quieto. Il controllo sociale però funziona ancora, sebbene con minore invasività rispetto a una volta (e non è detto che sia un male). Anche la circolazione delle idee risulta agevolata da circuiti più facilmente accessibili, che rimangono attivi persino di fronte all’invasione dei social.

Il problema è il solito. Se a poco traffico, poco inquinamento, poca criminalità corrispondono altrettanto poche occasioni di realizzazione individuale e di sviluppo collettivo, il meccanismo è destinato ad incepparsi.

In passato questa condizione era mitigata da una struttura che traeva le sue origini proprio dall’essere conchiusa ed autosufficiente, quasi autarchica: ce lo ricordano ogni momento le possenti mura medievali che circondano Rieti. Oggi quel modello è irrimediabilmente superato, ma cosa lo ha sostituito? E soprattutto, a cosa si dovrebbe tendere? Il dibattito è aperto.

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