Quando, tempo fa Maurizio mi comunicò che “Format” avrebbe avuto cadenza bimestrale pensai: meno male così avrò più tempo per riflettere, io che vado sempre così di corsa! Invece mi sembra che tutto giri alla stessa velocità, che eccoci di nuovo a ridosso di uno dei periodi più belli dell'anno, almeno per il mio settore.
Tempo di massima espressione creativa, di buoni propositi e di sintesi, questo, in cui mi ritornano in mente frasi e situazioni degli anni passati con più leggerezza, quando mi potevo permettere di lasciare che le cose andassero un po' da sole... no, non è nostalgia, è che in undici anni è cambiato tutto, in ogni aspetto, dal sociale all'economico, dalle relazioni interpersonali al concetto stesso di vendita, se poi ci aggiungiamo qualche evento tragico, il gioco è fatto: niente ora può essere trascurato, anche un minimo particolare può fare la differenza, più di tutti gli altri anni posso dire che non c'è moda né novità, ognuno ha le sue possibilità secondo le proprie inclinazioni.
Ciò che mi dispiace è che quest'anno ci siamo arrese, ed il presepe, che tutti gli anni focalizzava l'attenzione dei passanti con tutte le sue luci e movimenti, ora occupa un piccolo spazio ristretto, dopo tanto che era solo meraviglia per gli occhi, abbiamo deciso di dedicare più spazio ad altre tecniche. Per fortuna che c'è ancora il mercato artigianale di Greccio con un settore presepistico dedicato, altrimenti si andrebbe nel dimenticatoio.
Non voglio fare polemica, però è avvilente vedere un Natale sempre più ateo, con a ridosso dispute se fare o no spettacoli classici, soprattutto nelle scuole, per non offendere altre religioni, ma ce lo ricordiamo quanto ha fatto Papa Giovanni Paolo II per il dialogo tra le religioni? Poi però rimangono le battaglie per “difendere le nostre origini cristiane” e quindi si sventolano i crocifissi a scuola come fossero armi... ma qui si va sul politico e lungi da me che vorrei invece un Natale romantico, dai colori pastello, profumato di anice e cannella, morbido di fiori di feltro e pupazzi imbottiti, illuminato da mille lucine calde che quest'anno brillano dappertutto; entrare in laboratorio e riempirsi il naso con profumo di stoffa, colla a caldo e delicato fommy talcato, con la speranza di mantenerlo sempre con la nostra impronta di creatività, continueremo a districarci tra internet e cinesi, con la speranza che l'aiuto che possiamo dare con il contatto umano sia quell'elemento in più che ci farà superare il distacco dalle cose, trattandole come fossero cose vive tra le nostre mani. Questo potrebbe essere un semplice messaggio per il nostro pubblico, senza retorica: usciamo un po' dalla massa, dalla mentalità comune che solo su certi canali si risparmia, è un messaggio, ma anche un appello che potrebbe permetterci di sopravvivere. Buone festività e grazie sempre per la fiducia che ci accordate!
PROFUMO DI NATALE IN LABORATORIO

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