di Riccardo Di Genova - Sarà l’effetto del tempo che passa e della saggezza che esso porta con sé, ma non posso esimermi dal fare alcune riflessioni sul livello di “alienazione” generale che allontana sempre di più le persone dalla realtà. Che stiamo vivendo in un periodo piuttosto pesante è innegabile ed è anche normale che dentro ognuno di noi ci sia spiccata voglia di evasione, di normalità e di leggerezza e non possiamo certo cadere nella depressione e del disfattismo perdendoci in un labirinto buio a guardare solo i problemi e le difficoltà quotidiane. Tuttavia il Tempo che passa ci dovrebbe insegnare anche a dare la giusta importanza alle cose e a trovare un equilibrio che ci permetta di vivere con armonia momenti di spensieratezza alternati ai momenti difficili che ogni giorno la Vita ci pone davanti. Devo dire che sono rimasto particolarmente colpito, giorni fa, dalle reazioni “disperate” di buona parte dell’opinione pubblica riguardo all’eliminazione dell’Italia del pallone dal prossimo campionato del mondo, che ha lasciato sconvolti e tramortiti tanti tifosi almeno per un paio di giorni, mentre a poche migliaia di chilometri da noi, la gente comune sta vivendo una tragedia vera e vede la sua vita distrutta davvero dall’ennesima guerra folle e assurda che solo la specie umana, tra tutti i mammiferi del pianeta, riesce ancora a concepire! Come tutti, seguo anch’io il calcio e mi diverte lo sfottò da bar, che scambio volentieri con gli amici sportivamente “rivali”, ma poi finisce lì, e l’altra sera, mentre seguivo distrattamente – con audio muto - la partita degli Azzurri (sbiaditi), sull’altro schermo del mio computer, scorrevano le immagini angoscianti degli incolpevoli civili e bambini ucraini privati ormai di tutto, se non di un’immotivata sofferenza. Improvvisamente mi sono detto: “ma cosa sto a guardare sull’altro schermo?... Come posso stare in ansia per una qualificazione mentre vedo anziani e bambini costretti a bivaccare nei sotterranei, senza più la propria dignità? Ma è normale angustiarsi per una sconfitta, restando comodamente seduti su un divano e al calduccio di casa, mentre dall’altra parte ci sono nostri simili che hanno perduto tutto?”. Ebbene sì, per un attimo mi sono vergognato dei miei privilegi e da quel momento il flop del pallone mi è scivolato addosso come acqua fresca. Le immagini che ci arrivano ogni giorno sono veri e propri pugni nello stomaco e se da una parte il mondo continua a girare e bisogna andare comunque avanti, non bisogna mai dimenticare di leggere la realtà quotidiana e trarre da essa insegnamenti che ci facciano crescere e maturare ogni giorno di più verso l’armonia e un mondo più sereno.
(da Format mar-apr 2022)