Emozione, commozione ed intensità nella presentazione del progetto del nuovo polo universitario interateneo, è quanto ha messo in evidenza, dopo aver ringraziato tutti coloro che per lo stesso fine hanno lavorato, il Ministro dell'università e della ricerca senatrice Bernini, oggi a Rieti.
“Sono onorata di fare da levatrice a questa fase genetica bellissima, un gruppo di persone ha lavorato alacremente, impegnandosi e credendo in questo progetto che nasce non solo per il bene della comunità reatina ma per il Paese. Un detonatore di crescita per tutti, l’ economia circolare d un sistema universitario che deve riuscire a fare rete in un’evoluzione innovativa” Il ministro ha ribadito come il diritto allo studio non debba essere considerato un privilegio, ma appunto un diritto per tutti da continuare a garantire con forza “Il modo in cui realizzeremo la ‘messa a terra’ del famoso Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, grande innesto di liquidità per il nostro Paese, dovrà garantirne l’evoluzione. Non cattedrali nel deserto, o startup senza incubazione successiva, ma processi di continuità. E’ importantissimo il sostegno di chi trae dall’Università ragione di crescita comune: irrorare di offerte formative il territorio vuol dire ricchezza culturale e quindi occasione di crescita economica. Non abbiamo paura della contaminazione, dell’ibridazione, che i nostri studenti vadano all’estero ad acquisire ulteriori conoscenze, abbiamo paura di non essere sufficientemente attrattivi e di non riuscire a creare le condizioni per farli tornare permanentemente o per accogliere studenti stranieri in Italia internazionalizzando il nostro tessuto universitario. Abbiamo corso il rischio, comune per il PNRR, di finanziare fino ad un certo punto ed invece abbiamo finanziato borse di studio anche per gli anni successivi al 2022/’23, finanziando anche la residenzialità universitaria: un modo doveroso di realizzare un vero diritto allo studio. Mai come ora è importante dare dei segnali, non vi siete fatti mancare nulla negli ultimi anni: avete dal 2016 affrontato molti mostri, avete vinto molti incubi, dopo il momento drammatico la vita riparte e questo è il modo migliore per farlo. Bene avete fatto a targhettizzare l’offerta formativa, a volte titoli accattivanti non corrispondono ad un’effettiva domanda del mercato, importante indagare il territorio per capire quali siano i settori che daranno successivamente accoglienza ai suoi studenti. Una costruzione che potremmo definire sartoriale: è questo il senso dell’università del futuro.”
12_01_23
ph M. D'Alessandro