a cura di Riccardo DI GENOVA

Agosto 2019

IL PROFESSOR ARISTIDE

L'UNICA REGOLA DEL VIAGGIO: NON TORNARE COME SEI PARTITO, TORNA DIVERSO

formazione, istruzione, turismo

“L’unica regola del viaggio è: non tornare come sei partito. Torna diverso.”
(Anne Carson)

 

(di Riccardo Di Genova) Dopo un anno di lavoro, preoccupazioni e sacrifici, finalmente arrivano per molti le tanto sospirate ferie; è vero, ogni anno (e sempre di più) siamo costretti a ripetere il triste refrain della “crisi” e per questo motivo in tanti dovranno ridimensionare i propri progetti, e allora, facendo di necessità virtù, proviamo ad immaginare come, senza andare troppo lontano, si possa riposare ma, allo stesso tempo trovare il modo per ricaricarsi mentalmente e rinnovarsi, sollecitando la propria curiosità e andando alla scoperta di qualcosa di nuovo e “rigenerante”. La nostra bellissima Italia ci offre destinazioni meravigliose e ricche di innumerevoli occasioni per godere paesaggi mozzafiato o arricchire le proprie conoscenze storiche o artistiche; basta poco, in fondo, per trovare nuove energie e rivitalizzare lo spirito. Tendenzialmente siamo troppo abituati a restare al di qua delle nostre colline e se ci lamentiamo che il nostro territorio non decolla, spesso lo si deve al fatto che manca l’abitudine ad aprirsi alla ricerca, alla scoperta, insomma… al nuovo. Viaggiare non vuol dire soltanto organizzare una settimana in un bel villaggio-vacanze dove si viene sballottati da un torneo di beach volley ad un karaoke serale; inutile, a mio avviso, fare ore e ore di volo per trasferirsi in una piscina messicana o caraibica, senza “vivere” l’autentica realtà del posto e interfacciarsi con gli abitanti di questa o quell’altra nazione, come ci fa capire Marcel Proust il quale, a ragione, afferma che ”Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell'avere nuovi occhi”. L’esperienza del confronto avviene, certamente, in altro modo; scoprire le culture, imparare nuove lingue, in breve, imparare la “diversità” è ben altro! In un momento in cui tiene banco proprio il concetto di diversità e integrazione, sarebbe anche opportuno che i nostri giovani facessero più esperienze all’estero (magari scegliendo le utilissime vacanze in famiglia – provare per credere!) per mettersi dall’altra parte e capire meglio questa realtà attualissima e da cui non si può prescindere. “Noi non conosciamo le persone quando vengono da noi; dobbiamo andare noi da loro per sapere quel che sono” affermava a ragione Johann Wolfgang von Goethe ed è con questo spirito che si dovrebbe interpretare un viaggio, anche se fatto sul nostro territorio nazionale che, comunque, offre già notevoli diversità a 360 gradi. Avendo viaggiato abbastanza per affermare che un viaggio (o una semplice “uscita fuori porta”) rappresenta sempre una grandissima occasione di crescita, sottoscrivo anche un pensiero di Sant’Agostino che spiega mirabilmente come sia limitante restare chiusi nel proprio guscio senza scoprire cosa c’è dall’altra parte: ”Il mondo è un libro e quelli che non viaggiano ne leggono solo una pagina” e, si sa, la Cultura apre molte più porte di quanto non faccia l’ignoranza. Chiudo con un altro aforisma di “incoraggiamento” per i più giovani ad uscire dal guscio e a “scoprire la bellezza della scoperta”: ”Per i paurosi il futuro resterà sconosciuto, per i deboli sarà irraggiungibile, per gli incoscienti offrirà nuove opportunità”.

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