Febbraio 2022

LORENZONI RISPONDE ALL'ARTICOLO DI PASQUETTI "CONOSCO LA STORIA, HO RISPETTO DELLE SOFFERENZE DEL POPOLO EBRAICO"

politica

L’autore dell’articolo, l’avvocato e giornalista pubblicista Pasquetti, non mi conosce di persona e io non conosco lui. Mi trovo a dover rispondere, anche se a distanza di giorni, per il rispetto dei lettori di Format, che hanno diritto a conoscere anche le ragioni del sottoscritto, che viene indicato come modello negativo per ciò che non si deve mai fare, e perché questo suo articolo non rimanga semplicemente una damnatio memoriae nei miei confronti.

L’autore a prima vista argomenta le sue opinioni in maniera ragionevole. Ci sono però degli espedienti retorici scorretti nella sua esposizione. Vediamo il primo: il giornalista utilizza delle virgolette per attribuirmi una parola che io non ho mai detto riferita al mio post: “capolavoro”. Una falsificazione che segnala al lettore attento l’intento mistificatorio che si vuole far passare al mio messaggio. Inoltre traspare dalle sue parole in maniera evidente una presunta superiorità intellettuale e morale, come se io fossi un ignorante, non conoscessi la Storia, con annesso invito a visitare il campo di concentramento di Auschwitz.

Premessa nel merito: ho visitato quello di Buchenwald. Conosco la Storia, è una materia che mi appassiona. Conosco gli orrori della Shoah, e il significato della Giornata della Memoria. Ho profondo rispetto delle sofferenze del popolo ebraico.

Secondo espediente: l’autore dell’articolo omette completamente, come se il suo subconscio volesse rifiutare di accettarlo, che l’immagine che ho pubblicato era accompagnata da un testo e un link, quello in cui un’agenzia di stampa britannica (Reuters, qui il link) riprende il comunicato di Amnesty International, una nota ONG internazionale in difesa dei diritti umani e civili, che chiede al Governo italiano, “uno dei pochissimi Paesi a prendere simili provvedimenti”, di correggere le norme considerate fortemente discriminatorie nei confronti di chi “non è in regola” con il ciclo vaccinale. La rimozione psicologica è un altro segnale della volontà dell’autore di travisare il messaggio e colpire il suo interlocutore, senza entrare nel merito di ciò che dice e del messaggio che si voleva far passare, ma limitandosi ad una critica formale.

La risposta, trattando di un argomento delicatissimo, richiede un approfondimento tale che non può essere sintetizzata in poche righe, e la redazione di Format non mi consente la sua pubblicazione integrale a causa della sua lunghezza, per cui mi trovo a dover rimandare il lettore all’articolo da me scritto e pubblicato dal quotidiano L’Antidiplomatico.

 

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