a cura di Format

Giugno 2023

#ORGOGLIO REATINO

“ANDIAMO A BERLINO!” ANTONELLO E LEO ORGOGLIO DI SPECIAL OLYMPICS

persone, sport, storie

 

di S. Santoprete - I due calciatori del’Asd Rietinclude-Nuova Rieti Calcio sono stati selezionati per partecipare al più grande evento inclusivo al mondo: i Giochi Mondiali Special Olympics che si terranno in Germania dal 17 al 25 giugno. Rappresenteranno quindi l’Italia nella squadra di calcio a 5 unificato insieme a migliaia di atleti con disabilità intellettive e atleti partner che gareggeranno in 26 sport. 

Antonello Carnassale e Leonardo Vellucci porteranno l’azzurro dell’Italia Berlino e in quell’azzurro ci sarà un pizzico di amarantoceleste. Rieti sì, ma anche Roccasinibalda perché è lì che tutto è iniziato e lì sono le radici di questi due ragazzi, la storia di una straordinaria amicizia che trasforma il destino di entrambi. 

“Io abitavo a Roma, in comune Leo ed io abbiamo avuto un paese che è Roccasinibalda in provincia di Rieti dove siamo cresciuti insieme durante le vacanze e dove risiedevano i nostri parenti - spiega Antonello - Con Leo ho giocato nei tornei a calcetto, ho avuto le prime litigate, i primi successi. E’ stato lui a propormi di entrare nel gruppo di Special Olympics per allenarmi e conoscere tutti gli altri ragazzi: me ne sono innamorato. E’ la mia ombra. Io e Leo abbiamo due caratteri simili, a volte entriamo in discussione per la mia cocciutaggine: è in grado di tenermi testa ed io non ci sto. E’ ciò che succede tra fratelli, no? Ho perso mia madre quando avevo due anni e con mio padre ho avuto un rapporto inesistente, il mio percorso è stato abbastanza ‘tosto’, compresa una casa famiglia a cui però debbo molto. Questo mio tatuaggio spiega tutto: è una casetta e sotto tre iniziali P.M.A. La P indica Paola, la mamma di Leo ma anche la mia seconda madre, M sta per Michela la madre della compagna di Leo, Giorgia, mentre per A inizia il nome della mamma del mio principale, l’unico che ha creduto in me offrendomi lavoro in un’azienda agricola”. Per Antonello quindi la casa è là dove trova cuore e braccia aperte. “E’ anche quello che ho trovato con Special, con Stefano (Mariantoni n.d.r.) e i ragazzi, con Leonardo. Casa significa anche Rocca”. Partito da una situazione di svantaggio è riuscito ad emanciparsi attraverso l’amicizia tra coetanei, la chiave necessaria per entrare nei loro nuclei familiari “Mi hanno ‘sentito’ come figlio. Se chiedi a Paola di me ti risponde che sono il suo terzo figlio, ed anche Michela. Debbo ringraziarle, così come anche il percorso in casa famiglia: ero una catastrofe da piccolo; a volte mi stupisco dell’Antonello che sono diventato”

“Io facevo grafica multimedia - racconta Leonardo, atleta partner - avevo un compagno autistico grave in classe con cui mi trovavo perfettamente a mio agio. E’ stata sua madre a indicarmi la strada, mi disse che aveva osservato come mi comportassi in maniera spontanea con Damiano, a differenza di altri che lo evitavano. Mi propose di accompagnarlo a calcetto e da lì l’intuizione giusta: ho cambiato vita. Questa esperienza rappresenta l’equilibrio ideale: gioco a calcio a 5 e faccio l’educatore, la chiusura perfetta del cerchio. Chi mi vede da fuori si stupisce della tanta pazienza necessaria nell’essere a fianco di persone speciali, a me viene naturale, anzi ne ho quasi bisogno.” Lo descrivono come l’amico partner, lo psicologo, il tassista sempre a disposizione. Con Antonello, amico d’infanzia, ha dimostrato grande affiatamento anche in campo e da 7 anni condividono l’esperienza dello sport unificato in Special Olympics, dove atleti con e senza disabilità giocano insieme. Il loro percorso li ha portati a vincere tante medaglie ai Giochi nazionali, da La Spezia a Montecatini, fino allo splendido bronzo ottenuto a Torino nel 2022 che è valsa loro la convocazione da parte dei tecnici nazionali. “A Rocca, Antonello era il cugino di tutti poiché da lì proveniva la sua famiglia d’origine. Tra casa famiglia e servizi sociali, ce lo siamo cresciuti tutti insieme. Era spesso ospite in casa mia, mangiava a volte a casa di Michela… Da piccolo era irascibile, pronto a tirare sampietrini, con il tempo è cambiato, si è diplomato, ha preso la patente, lavora e vive autonomamente: ha fatto tutto da solo ma c’eravamo noi al suo fianco a seguirlo. Per spiegare il nostro rapporto è utile una metafora a cui ricorriamo sempre: io faccio l’assist e lui va in gol, nel calcio a 5 così come nella vita. Adesso, da unificati, posso andare anch’io in rete mentre lui mi dà l’assist. Ero presente per facilitare il suo gioco che ora si è fatto omogeneo, equilibrato. Ormai da fuori non si capisce più chi è chi: siamo uguali”.

Giocheranno a 100 metri dallo stadio dove giunse la cavalcata trionfale dell’Italia di Marcello Lippi e Fabio Cannavaro in quel 2006 in cui erano bambini, parteciperanno all’emozionante cerimonia di apertura il 17 giugno all’interno dell’Olimpico... L’augurio espresso anche da Gianluigi Buffon in un recente spot, è quello di poter rivivere la stessa gioia sotto il cielo azzurro di Berlino.

“Partite in due ma portate con voi l’intero movimento Special Olympics di questa terra - ha detto in conferenza stampa Morena De Marco in preda alla commozione nel vedere selezionati due atleti dopo 17 anni di sacrifici, affiancata da Maria Cristina Mosconi presidente di ‘Rieti include’ - E non dimenticate che ci saranno due stelline in cielo a proteggervi” ha concluso riferendosi alla figlia Nena e ad Andrea Ermini scomparsi di recente. Infine ha strappato alle autorità la promessa di una grande festa in sala consiliare al rientro dei due atleti.

Un movimento, quello di Special Olympics, cresciuto e radicatosi negli anni grazie all’aiuto di tanti amici e di alcune istituzioni che hanno offerto aiuto, non solo materiale; una grande famiglia dove tutti trovano porte aperte.

da Format mag-giu 2023

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