di Francesco S. Pasquetti - Non è detto che arrivare secondi, in una competizione, sia un disonore. Nello sport, ad esempio. Basti pensare alle Olimpiadi. O al calcio: per lenire la sconfitta ad opera del Brasile di Pelè, a Mexico '70 fummo noi a coniare il termine di “vicecampioni del mondo”. Il ciclismo, infine. Un mondo a parte dove a volte “l'eterno secondo” è amato e ricordato quasi più del vincente di turno. In Italia ci fu Zilioli. In Francia, dove il culto del “secondopostismo” a due ruote è assai vivo, Raimond Poulidor - che in questo eccelleva - ha senz'altro un posto privilegiato nell'olimpo dei vari Anquetil, Hinault o Lemond, che invece vinsero e tanto. Ed in politica? Beh, lì è un po' diverso: il “secondo” - soprattutto in un ente locale - cade nel dimenticatoio, fagocitato dagli antri oscuri del “fare opposizione”, un tempo anch'esso un sottile esercizio politico. Oggi - nel desolante panorama della “social age” - praticamente il nulla. In tale arte, soprattutto dall'introduzione dell'elezione diretta del sindaco, pare eccellere senza rivali la coalizione di centrosinistra reatina. La recentissima candidatura del giovane Sinibaldi quale candidato del centro destra alle elezioni di maggio ne è l'ennesima, lampante testimonianza. Se si eccettua la parentesi del c.d. “sindaco per caso” Petrangeli - dapprima favorito dallo scontro fratricida Massimi/Simeoni alle primarie e poi dal momento no del centro dx nel 2012 - dal primo Cicchetti '94 sino alla tornata che lo riportò nel 2017 sullo scranno più alto di palazzo di città, nel fronte opposto è stato un incessante susseguirsi di scelte infelici, fuoco amico incrociato e conseguenti “secondi posti”. Dai “candidati d'apparato” Lorenzetti ('94), Festuccia ('98) e soprattutto Ferroni ('02) a quello “emotivo” Papalia ('07, sull'onda del ritorno in A della poi fallita NSB) nessuno scampò alla ineluttabile sorte dello sconfitto, del “secondo di turno”. Ma è il 2017 il vero capolavoro del “secondopostismo” targato centro sx. Nonostante fosse dotato del sindaco uscente ed avesse in serbo la formidabile arma del disastro contabile causato dalle giunte di centro dx negli anni passati, avvenne l'incredibile. Nulla poté in campagna elettorale il fioretto velatamente radical chic dinanzi alla spada - anzi alla vera a propria mazza - della destra sociale. Così avvenne il clamoroso sorpasso per una misera manciata di voti: come perdere una finale olimpica dei 100 mt per un solo centesimo! Oggi la storia pare ripetersi, immutabile. Una destra in evidente difficoltà, con sulle spalle il bagaglio ingombrante del “quasi nulla” che ha caratterizzato il suo governo cittadino, coglie di nuovo al volo veti e titubanze del fronte opposto e cala quello che - per ora - appare un vero asso vincente. Giovane, proveniente da movimenti studenteschi ed in grado di motivare i (pochi) ragazzi rimasti in città nauseati dalla politica. Cresciuto sotto l'ala del parafulmine cicchettiano, Sinibaldi appare il candidato migliore per FdI e co.. Tutto è perduto sul fronte opposto? Non è detto. Arrivare secondi nelle candidature non sempre è un limite, anzi. Come accade nelle aule di giustizia, quando è l'avversario a citarti in giudizio, hai l'opportunità di studiare le sue mosse, insinuarti nelle sue insicurezze e predisporre la miglior difesa, a volte - se ben strutturata - vincente. Riuscirà dunque il centro sx a superare finalmente divisioni e rivalità (ben nota quella fra le colline dell'alta Sabina, via Cintia da una parte e gli uffici di viale Matteucci dall'altra) ed indicare colui che sarà realmente in grado di sfidare e battere il rivale? E' il momento forse, perché ciò accada, di una svolta epocale: una donna! Giovane, forte, spigliata, magari con alle spalle, tradizioni politiche familiari di spiccato valore. Con esperienza politica, legami con la società civile ed il mondo delle professioni. Una donna, dunque, finalmente. Sempre che non si preferisca arrivare secondi...ma questa è un'altra storia.
L'ARTE DI ARRIVARE SECONDI

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