(di M.Antonietta Dionisi) Sembra così nuovo il tavolo caotico del mio laboratorio, così brillanti i colori delle foglie della composizione appena iniziata, così delicato il profumo del colore che ho passato stamattina su un vaso; petali di rosa i ritagli variopinti del prossimo lavoro sparsi in terra in un dolce disordine, le matite colorate che usa la mia nipotina quando sta qui effondono un impercettibile odor di legno.
Tutto come sempre, ma tutto diverso quando si torna a riassaporare la realtà che stava sfuggendo per un soffio; potrebbe sembrare retorica ma è proprio quello che provo rientrando ora in possesso della mia piccola realtà dopo aver rischiato di non vederla più; ho visto il buio per alcuni giorni e, al momento di rivedere la luce, ho amato anche la pioggia battente contro i vetri dell'ospedale, ho messo il naso fuori dalla finestra e ho risentito l'aria pungente scendere a rivitalizzare i miei polmoni.
Vale ancora di più il mio inno alla vita creativa, mentre seguo l'ondeggiare dei rami degli alberi lungo il fiume, sinuoso come in una danza del ventre, e già si vede il tenero verde delle gemme che presto diventeranno chiome; vale ancora di più il mio ottimismo colorato, perché una vita senza colore e ottimismo ti fa arrendere e trascinare insieme alla massa informe e lamentosa che vedo ogni giorno. Ho perso tutte le fiere a causa delle mie disavventure, ma credo che non avrei potuto vedere di meglio di ciò che ho intorno a me ora: devo solo trovare l'ispirazione per elaborare tutte le possibilità del mio magazzino, poco importa se non sempre si tratta di novità, anche perché a forza di cercare le “novità” non sappiamo più neanche il significato di questa parola: è nuovo ogni oggetto finito che esce dalle nostre mani, seppure ne abbiamo visti tanti simili, ci sarà sempre un dettaglio che farà la differenza.
Quello che so è che ormai il giro di boa dei materiali è stato fatto: filati, feltro, stoffa, gomma, resine, porcellana, legno, vetro, perle. Allora che si fa, facciamo estinguere il “fai da te”? Ma certo che no! Pensiamo a quelli che, giovani, iniziano ora ad affacciarsi al mondo delle piccole passioni, per loro tutto è nuovo, basta scorrere internet e si aprono possibilità che, per chi è ormai abbastanza navigato, possono essere scontate: è bello per me quando arriva qualche ragazza a chiedere spiegazioni e materiali come fosse una conquista, una sfida continua per me che mi costringe ad essere sempre in allenamento e mi spinge a mantenere in bottega i materiali per le varie tecniche. Di questi tempi, con l'aria che tira, è una strategia rischiosa per il magazzino, economicamente impegnativa, ma spero di essere ripagata dalla possibilità di avere un pubblico molto ampio. Sono sempre convinta che la creatività ha il massimo della sua espressione nei momenti più bui.
LA PRIMA VERA PRIMAVERA

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