Il Sottosegretario del Ministero dell'Istruzione e del Merito on. Paola Frassinetti è stata ospite della nostra città per parlare di "Scuola oggi e domani. Educazione civica, sport, disabilità e nuove tecnologie". All'incontro a Palazzo Dosi hanno partecipato la senatrice Ella Bucalo (responsabile nazionale dipartimento scuola di Fratelli d'Italia), i candidati FdI per il rinnovo del consiglio regionale del Lazio e il sindaco di Rieti Daniele Sinibaldi. Ha aperto l'evento la prof.ssa Elisabetta Occhiodoro (responsabile regionale del dipartimento istruzione di Fratelli d'Italia).
"Siamo stati ieri nelle Marche - ha spiegato l'on Frassinetti - e quella esperienza è molto simile alla vostra. Abbiamo trovato una situazione d'emergenza, primo problema lo spopolamento. Non possiamo essere così rigidi per la formazione delle classi, occorre battersi per la deroga ai numeri poiché questo comporta lo svuotamento dei Comuni, dei servizi e le famiglie decidono di non tornare più in quei luoghi del terremoto. Occorre una una visione prospettica di almeno tre anni, va ridiscussa la soglia massima e minima degli alunni nella classi, tenendo conto dei territori. Con tutti i problemi che, a cascata, sono connessi. Questa mattina ho visitato due scuole d'eccellenze come l'Alberghiero e vi ringrazio di avermi dato l'opportunità di conoscerlo, così come la Giovanni Pascoli dove ho assistito ad un'esibizione musicale degli studenti veramente di livello. Non è vero che la nostra Scuola sia inferiore ad altre europee, ci sono ottimi docenti, il problema della scuola italiana sono le risorse".
Dalla platea sono arrivate le segnalazioni delle criticità maggiormente avvertite nel nostro territorio.
Interessante l'intervento dell' Ispettrice Tecnica presso l’Ufficio Scolastico Regionale, Maria Rita Pitoni che si è rivolta direttamente alla rappresentante del governo on. Bucalo "Chiediamo nuovamente la modifica del decreto legislativo 81 che vede i dirigenti, per quanto riguarda la sicurezza, 'datori di lavoro' e quindi responsabili al cento per cento della sicurezza dei nostri edifici e dei 'lavoratori-studenti': è impossibile dal momento che non abbiamo risorse economiche e potere amministrativo sugli edifici scolastici. Se potete riflettete ancora su questo decreto con la modifica della responsabilità del dirigente scolastico sulla sicurezza. Al Ministero sottopongo altri aspetti. Io sono dirigente tecnico del Ministero assegnata in Umbria e sono coordinatrice del PNRR, ieri abbiamo tenuto il primo corso di formazione ai dirigenti scolastici ed amministrativi, c'è un grandissimo problema economico. Le scuole hanno solo il 10% e non possono assolutamente anticipare il 90% delle somme assegnate, per cui o si prevedono delle tranche o questa grandissima opportunità non potrà essere applicata, soprattutto per le scuole piccole. Il secondo problema coinvolge anche la mia provincia, dove molti istituti sono chiusi, alcuni sono nei moduli o in trasformazione. I dirigenti entro il 28 febbraio dovrebbero inserire nella piattaforma un ambiente di apprendimento, o ambienti innovativi, senza conoscere nemmeno le misure di un laboratorio: bisognerebbe prevedere una deroga quindi per le scuole che non hanno un edificio stabile, dando loro possibilità di utilizzare comunque questi soldi, per la prima volta a disposizione, mettendoli magari 'a tesoro'. Ed infine vi chiedo per cortesia di rivedere le modalità e il regolamento del concorso a dirigente scolastico. Un dirigente scolastico non può assolutamente essere selezionato con le crocette! Nel concorso da me fatto, così come in quello di tanti dirigenti qui presenti, la prima selezione era per titoli ( 'Membro del consiglio d'istituto 'membro del consiglio di valutazione, 'vicepreside') cioè l'impegno profuso dentro la scuola e... facciamo i colloqui! Le competenze che deve avere un dirigente sono prevalentemente relazionali, deve essere capace di creare rete, di gestire i conflitti che ci sono, aspetti che possono appunto emergere da un serio colloquio." L'ispettrice, raccogliendo l'applauso del mondo scolastico presente in sala, ha chiuso il suo intervento sottolineando come non si possa accedere al concorso con 5 anni di servizio conteggiando anche gli anni di precariato. "Se parliamo di merito i ragazzi hanno diritto ad avere insegnanti qualificati così come, però dirigenti qualificati". Concorde la senatrice Bucalo che insieme all'on. Frassinetti ha parlato del diffuso 'ricorsificio' pratica che dà lavoro a molti studi di avvocati , indicando la necessità di correttivi e assicurando di lavorare da tempo nella giusta direzione.
Ultimo ad intervenire Luciano Isceri dello Snals di Rieti che ha esortato ad approvare il decreto ‘milleproroghe’ dove risultano individuate alcune misure per superare i problemi del reclutamento dei precari ultra triennalisti, del concorso riservato dirigenti scolastici, dell’ eliminazione dei vincoli sulla mobilità. “Approvarlo aiuterebbe molto per un sereno avvio del prossimo anno scolastico e non solo. E soprattutto rinnovate i contratti di lavoro a scadenza, nel pubblico impiego in 20 anni solo 5 volte è avvenuto. La scuola reatina è simbolo del precariato: lo siamo a partire dal ruolo di Dirigente Ufficio Scolastico Provinciale affidato da anni in reggenza; su 29 istituzioni scolastiche 11 di queste non hanno dirigente scolastico titolare, e 6 di queste hanno la contemporanea reggenza di DS e DSGA: siamo anche quelli che annoverano quasi il 40% di personale precario. Rieti, una provincia troppo distante da Roma, sia geograficamente che nei pensieri, di un USR forse troppo assorbito dai problemi dell’area metropolitana e che dispensa risorse per noi talvolta insufficienti che condizionano l’offerta formativa anche su materie come quelle tema del confronto odierno, perché senza una dotazione organica adeguata è difficile parlare di sport, dei problemi dei disabili e di nuove tecnologie. Su quest’ultime c’è da dire che, se da un lato non mancano le dotazioni informatiche, quello che manca in molti casi - e non è un dettaglio da poco- sono le reti a banda larga o ancora meglio in fibra, un miraggio per diverse nostre belle ma disagiate aree interne. Da anni razionalizziamo aggreghiamo e disaggreghiamo scuole per farle rientrare nei parametri di legge per conservarne lo status di autonome. Ora, i parametri che l’ultima legge di bilancio ha modificato prevedendo un rapporto medio regionale (900 alunni per scuola) potrebbero costituire un pericoloso vincolo appunto per tutte le aree interne e montane se non si saprà essere vigili nella fase applicativa con una visione di politica scolastica meno legata ai campanili e più alla funzionalità. E’ vero che non si chiuderanno plessi scolastici e non si intaccherà la dotazione organica dei DS e DSGA per il 2023/2024 ma poi?. E’ altrettanto vero che neppure si doteranno le scuole attualmente in reggenza di in DS e un DSGA: di fatto la reggenza si trasformerà in un accorpamento (ci sono già Istituti con 10 plessi in altrettanti comuni distanti tra loro). Sarà questo un compito difficile da affrontare soprattutto per la Conferenza Stato Regioni che dovrà raggiungere un’intesa entro il 31 maggio 2023 altrimenti il ministero dell’Istruzione deciderà autonomamente entro il 30 giugno.”
02_02_23
ph M. D'Alessandro