a cura di Matilde Fallerini

Febbraio 2022

RIETE DDE NOJANDRI

IL CARNEVALE A RIETI

storia, storie

di Matilde Fallerini - Fin  dal XVII secolo, il 17 gennaio si usava celebrare una messa nella chiesa di Sant’Antonio Abate retta, insieme all’Ospedale annesso, dalla Compagnia del Sacramento.  In questa occasione  i contadini, i cocchieri, e i mugnai portavano offerte “in cera” e fastosamente recavano, come tradizione, a benedire i cavalli. Nell’800 dopo la benedizione, ogni proprietario sfilava cavalcando il proprio animale bardato a festa per le vie della città. I nobili si facevano precedere da uno o più valletti con ceri dipinti a mano. Tutta la città partecipava all’evento, affollando vie, balconi e terrazzi. Inoltre sul Corso (oggi Via Terenzio Varrone) si organizzavano il “ Tiro al collo del Gallinaccio “, una sorta di palio rustico e la “Corsa dei cavalli Berberi  o “Carriera a vuoto”, perché i cavalli correvano senza fantino, stimolati da grossi pungiglioni legati sotto la pancia e venivano poi “ripresi” in via della Ripresa ( da qui il nome della via). Negli ultimi giorni del Carnevale, in piazza Vittorio Emanuele si svolgeva un altro pubblico divertimento, era la “ Caccia al toro”, e consisteva nell’aizzare i cani contro i tori rinchiusi dentro un recinto. Questi si difendevano a cornate e calci, facendo volare in aria i cani, che cercavano di azzannargli le orecchie. Questi due “giochi” vennero soppressi dopo la prima guerra mondiale perché troppo cruenti. Nei primi del ‘900 il Carnevale cittadino non finiva il martedì grasso ma il mercoledì sera. Chi si fosse avventurato  in campagna in quel giorno si sarebbe imbattuto in allegre comitive tra queste c’era l’Associazione degli ‘NTONTITI. Nel primo pomeriggio del mercoledì da via del Seminario usciva una comitiva con tanto di gonfalone, dipinto da Antonino Calcagnadoro. Vi erano raffigurate tre campane, sotto la più grande c’era scritto ‘NTO sotto alla media ‘NTI e sotto la più piccola TI e poi c’era un  numerosissimo corteo di giovani che lo seguiva,  sessanta dei quali suonavano uno strumento, facendo una confusione assordante, tornando poi a notte fonda ubriachi. Poi c’era il Carnevale più raffinato con veglioni e corsi mascherati, cortei e parate. Nel 1903 il 23 febbraio, in occasione della Festa del Commercio, sfilarono in Via Roma carri mascherati.

FOTO 01 - Festa del Commercio - 23 Febbraio 1903 (cartolina - archivio privato di Matilde Fallerni)

FOTO 02 -  Chiesa di Sant’Antonio Abate- 1920 (da “Rieti in controluce” di S. Pasquetti) Immagine principale

FOTO 03 - Manifesto (archivio privato di Carlo Campanelli)

(da Format Gen-Feb 2022)

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