a cura di Massimo PALOZZI

Gennaio 2018

POLVERI SOTTILI

GUASTATORI

acqua

In natura, quando il vecchio leone viene scalzato, il nuovo capobranco ne uccide tutti i cuccioli per interrompere la continuità genetica e rendere le femmine ricettive per una nuova discendenza.
In politica a volte accade lo stesso. Ce ne stiamo accorgendo a Rieti, dove nel giro di pochi mesi la giunta Cicchetti ha stoppato o stravolto almeno tre importanti iniziative della precedente amministrazione, riaprendo al traffico gran parte del centro storico, bloccando il concorso per l’assunzione di 18 dipendenti e impedendo il passaggio di Sogea in Aps per la gestione dell’acqua pubblica.
Se lo scorso giugno i Reatini hanno deciso di non rinnovare il mandato al sindaco uscente Simone Petrangeli per premiare il ritorno di Antonio Cicchetti, è chiaro che non erano rimasti soddisfatti del governo di centrosinistra. Il voto è stata quindi la richiesta di un significativo cambio di rotta nel disbrigo degli affari cittadini. Pur con ciò, la furia iconoclasta della nuova amministrazione risulta eccessiva anche in un’ottica di profonda alternanza politica, perché si ha l’impressione che le decisioni adottate siano prese più per il gusto di spazzare via quanto fatto dai predecessori che per reali esigenze di miglioramento della vivibilità cittadina.
La riapertura al traffico del centro storico è ad esempio una misura antistorica e in controtendenza con tutte le città del mondo grandi e piccole, che molto difficilmente contribuirà alla ripresa del nucleo antico di Rieti. E l’aumento delle ore a tariffa nelle strisce blu non è certo piaciuto alla popolazione, già giustamente inviperita per il parcheggio a pagamento dell’ospedale (“regalino” non attribuibile al Comune ma che va comunque nel novero delle brutte sorprese di quest’ultimo periodo).
Com’era prevedibile, il blocco (che potrebbe essere l’anticamera della revoca) del concorso già espletato, è finito a carte bollate. Comunque stiano le cose, il ritardo dell’attuale amministrazione nel prendere una decisione sta solo privando l’Ente di forze fresche e tante persone di concrete aspettative: i 18 vincitori che non vengono assunti e i 96 idonei che non vedono riconosciuta la loro posizione.
Infine, il pasticciaccio dell’acqua, la cui gestione è affidata non si sa a chi, mentre l’unica certezza è l’arrivo di una nuova stangata in bolletta e la prospettiva che il mancato passaggio di Sogea in Acqua Pubblica Sabina, la società interamente pubblica creata nel 2015 per la gestione del servizio idrico territoriale, comporti la liquidazione della stessa Sogea senza alcuna garanzia né per gli utenti né per i dipendenti.
E’ presto per dire se questa brusca virata amministrativa si rivelerà fruttuosa. Al momento, sembra un po’ troppo dominata dalla voglia di rivalsa, esattamente una delle crtitiche più dure che, negli anni della precedente consiliatura, il centrodestra muoveva alla giunta Petrangeli.

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