Sbagliavano sia coloro che prevedevano un campionato di vetta, sia coloro che avevano già pronunciato il “de profundis”. E’ vero il cammino è stato finora costellato di sconfitte, compresa quella interna del 20 gennaio 2019 con Civitavecchia che ha decretato la conclusione del girone d’andata. Il derby con i tirrenici ha visto però gli Arieti giocare alla pari tutto il primo tempo e poi prendere meta in inferiorità numerica proprio quando in campo l’equilibrio era evidente. Almeno si è visto un Rieti combattivo fare dell’orgoglio la leva giusta per ottenere un risultato positivo. Certo la classifica vede il quindici reatino navigare nel gruppo di coda ma, come disse in tempi non sospetti l’allenatore Bordon “i frutti del nostro lavoro si vedranno nel girone di ritorno”. E’ un gruppo giovane che necessitava e necessita tuttora di iniezioni di fiducia che lo preservino dal cadere in depressione. Tornando alla classifica, sopra lo spacciato Arezzo, si scatenerà la bagarre per non finire penultimi, posizione questa che aprirebbe le porte alla serie C. A questa lotta, salvo sorprese, parteciperanno in primis Bologna e Rieti mentre Siena e Jesi dovranno faticare di meno per porsi al riparo. Fondamentali saranno gli esiti degli scontri diretti nei quali i reatini potranno avere la meglio se riusciranno a dimostrare, come spesso è accaduto nel corso degli ultimi due campionati, di saper tirar fuori il carattere, l’orgoglio e la determinazione. Comunque vada, la stagionepuò definirsi di passaggio. C’è da far crescere un gruppo vincente pronto per il prossimo campionato. Bordon, a mio parere, anche contro l’opinione di altri osservatori, meriterebbe la riconferma, per chiudere un biennio di semina e di lavoro. La raccolta dei “frutti” non può prescindere da un’attenta semina e da un lavoro duro.
GLI ARIETI AL GIRO DI BOA

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