di S. Santoprete - In prima nazionale a Rieti, è stata presentata dall'associazione Polymnia l’interessante biografia storica ‘Vita di Giulia Farnese’, di recente edito da Bompiani. Autore il prof. Gianfranco Formichetti, scrittore, saggista, docente di Scuola Superiore, per anni collaboratore con il Dipartimento di Italianistica dell’Università La Sapienza di Roma. Un libro dedicato ad una affascinante figura femminile del Rinascimento. Figlia di Pier Luigi Farnese, nipote di Ranuccio, sorella del cardinale Alessandro, amante di papa Alessandro VI Borgia e madre di Laura, nipote acquisita di papa Giulio II della Rovere, Giulia Farnese nacque a Capodimonte nel 1475 e morì nel 1524 a Roma. Meglio nota come Giulia la Bella, grazie al suo stretto rapporto con la curia papale, si spalancò davanti alla famiglia Farnese la strada del potere. In meno di cinquant’anni con una serie di coraggiose scelte di vita, fortunati incontri e giochi di palazzo rese il nome dei Farnese un riferimento imprescindibile per i secoli successivi in una Roma dominata dai Borgia e da numerose casate in lotta per ricchezza e onore.
Giulia sposa Orsino Orsini giovanissima per volontà dei suoi genitori, in base ad un accordo stipulato sin da quando erano ancora bambini. Già le nozze verranno celebrate nel palazzo dei Borgia. “Giulia è nota nell’ambiente romano, è la Bella per antonomasia. Quel cardinale non può essere che un buon partito. E’ proprio la suocera a gettarla tra le braccia del maturo pur sempre focoso amante”
Quando metterà al mondo la sua prima figlia Laura, non sarà difficile ipotizzarne la paternità. Il 20 settembre 1493 Alessandro VI nomina dodici cardinali e tra questi, oltre al figlio Cesare, figura Alessandro Farnese “Non ci vuole molto a capire che la scelta del fratello di Giulia poteva considerarsi motivo di conforto per ciò che la ragazza gli offriva” E’ un papa che fa scandalo ma anche così potente da influenzare la politica mondiale dell’epoca. Nella lunga storia che il prof. Formichetti narra, ricca di particolari emersi dallo studio di numerosi documenti, ci sono alcuni riferimenti che collocano la protagonista e Lucrezia, figlia illegittima terzogenita del suo amante Alessandro VI (al secolo Rodrigo Borgia), maggiore di soli 5 anni, nelle nostre zone.
Le due ragazze partono sollecitate dal Papa, preoccupato per l’arrivo della peste a Roma. Visitano la cascata delle Marmore, e si fermano ad Assisi. “Giulia non è più la fanciulla poco più che quattordicenne entrata nelle grazie cardinalizie, per le sue splendide forme, ma è una donna ormai esperta del mondo, che l’ha vista e la vede protagonista indiscussa” tanto che il suo amante arriva al punto dal minacciarla di scomunica se si fosse allontanata da lui “Iulia ingrata et perfida”. Ma è in modo particolare l’incontro del papa (poi riconciliatosi con la sua amante) con una mistica che qui risiedeva, ad aver attratto la nostra attenzione. Si tratta della beata Colomba da Rieti, domenicana, spostatasi in Umbria e che a Perugia aveva fondato un monastero. Per ben due volte cade in estasi davanti al pontefice, alla fine dialogherà con lui e le sue parole lo rassereneranno. “Resta la memoria di una certa familiarità della beata con i Borgia”. Dopo il giovane Cesare, testimone di una guarigione di un bimbo giudicato moribondo, anche Lucrezia ebbe contatti con la suora reatina.
L’autore racconta le vicende personali dei vari personaggi, intrecciatesi con quelle delle famiglie Borgia e Farnese tra matrimoni, nomine, concessioni ed accordi, mentre la situazione della penisola italiana va modificandosi.
Da dove nasce la voglia di indagare questa storia?
“L’interesse è principalmente per il periodo di fine Quattrocento, inizio del Cinquecento, particolarmente brillante per i personaggi che si muovono all’interno di Roma, punto di riferimento fondamentale per la cultura, la storia e la politica del tempo. Protagonisti di grandissimo profilo ad iniziare dal Papa Alessandro VI uno dei più controversi della storia. Nella narrazione ho tenuto ben presente il contesto in cui si muovono; è fin troppo facile dare giudizi con la mentalità odierna su fatti di 500 anni fa”.
Quanto ci si innamora di un personaggio che si studia, si tratta, si esamina?
“E’ il fascino che deriva da ciò che si riesce a leggere. Quello che convince di più in questa donna è la sua forza intellettuale di grandissimo profilo. I giochi avvenivano all’epoca all’interno della famiglia. In questo caso, il fratello era destinato ad una carriera ecclesiastica importante, lei doveva essere una sposa sistemata per bene in un mondo in cui l’elemento femminile è il tramite per la continuità del potere”
Non è un caso che nel suo testamento lasci in eredità al fratello proprio il letto
“E’ lo strumento con il quale lei è riuscita ad emanciparsi. Protagonista interessante anche per ciò che è stata capace di rappresentare in un ambiente particolarissimo. Teniamo presente che è cresciuta insieme con Lucrezia Borgia, personaggio che anche in questo caso viene investita da calunnie, legandola a giochi di potere senza scrupoli."
Vedrebbe quindi un elemento di modernità nelle due donne e addirittura di emancipazione?
"Certamente, in entrambe. Quando Lucrezia diventa duchessa è capace di gestire un territorio di grande importanza, abile politica e accorta diplomatica. Forte è anche il profilo religioso di questa donna: può sembrare paradossale ma muore come francescana. Viene sepolta nuda nella nuda terra. Giulia rimasta vedova, assunse il governo di Carbognano con uno stile manageriale di grandissimo livello, proprio per questo ho elencato nel testo i contratti da lei stipulati per la vendita degli allevamenti e la sua idea, dinanzi ad una forte crisi del grano, di procedere a bonificare tutto un territorio per dedicarsi a questa attività. Le capacità che ha avuto nella gestione del proprio patrimonio ed il suo testamento sono atti straordinari."
Finito il libro, dopo cinque anni in compagnia di un personaggio, si chiude un capitolo o continuerà a tenerle compagnia?
“Giulia continuerà a tenermi compagnia all’interno del mio studio, così come fa Vivaldi, Campanella, Caravaggio… ogni tanto ricompaiono e si mostrano, di nuovo”.
(a seguire alcune immagini della presentazione)