(di Francesco Saverio Pasquetti) 12.06.2018, Antonio Cicchetti: “Chi sta a Rieti deve avere un atteggiamento consono al nostro grado di civiltà. Il problema vero è con coloro che vengono dall'Africa subsahariana”. 13.07.2018, Chicco Costini, Area: “Cicchetti utilizzi il DASPO urbano contro quei soggetti che compiono azioni che rappresentano un insulto al vivere civile della nostra città”.
14.08.2018, la Lega di Rieti, sulla revoca prefettizia del bando di accoglienza di 700 migranti: “Accogliere solo chi fattivamente dimostra di rispettare le nostre leggi, la nostra cultura, le nostre tradizioni, gli usi ed i costumi del nostro paese e della nostra città”.
30.08.2018: il TG1 delle 20 riporta due notizie di cronaca. Parma: un 46enne italiano incensurato - dunque, si presuppone, rispettoso dei nostri “principi”, come Lega docet - adesca in rete una ventenne e, complice “l'uomo nero” di turno (un 53enne pusher nigeriano che in qualche “modo” il “rispettosissimo” imprenditore “...molto noto in città” recita la nota del Corsera, aveva avuto occasione di conoscere) sottopone la giovane ad oltre cinque ore di stupro continuato. Verona: una 44enne polacca viene segregata per due settimane in una cassone di plastica usato dal suo aguzzino originario della civilissima Bolzano. Con la complicità di un altro polacco (toh, un'altra combutta multinazionale!) l'uomo - certo, per le sue origini, rispettoso anch'egli dei sacri principi del suolo patrio - la nutre con una mela al giorno ed una bottiglia d'acqua perché capisse “...chi era il padrone”.
Due eventi che, d'un colpo, smascherano l'ipocrisia di chi usa termini quali “civiltà”, “tradizioni”, “vivere civile” per dissimulare i propri pregiudizi. Cade così la maschera di colui che, come il ministro della repubblica Salvini, afferma di dover “difendere i patri confini” (che, fino a ieri, disprezzava sputando sulla bandiera e osteggiando l'inno di Mameli) dall'orrenda invasione dei novelli Unni dalla pelle nera (perché quella, alla fine, conta). Contraddizioni di chi, pur di estrema destra, gestisce cooperative molto note in città nell'ambito degli extracomunitari di colore. Incoerenza di chi inneggia a Daspo ed espulsioni contro gli abitanti delle “enclavi senza legge ne regola” ma che, sembra, ne sia il primo referente come medico di base, perlomeno di quella cooperativa. Discordanze degli ex cattolici moderati – che all'ombra dell'associazionismo cristiano sono cresciuti ed hanno prosperato - i quali, fulminati sulla via di Damasco (o di Pontida?), appoggiano la spregiudicata politica sovranista del “leghista pigliatutto”, quel “ministro col rosario” che del Vangelo sposa solo - come i suoi adepti locali e come fa, da sempre, la Destra in generale - ciò che fa più comodo. Immemore (ed immemori, gli ex - centristi, ora estremisti) del vangelo dell'amore: “ero forestiero e mi avete ospitato”, dice senza mezzi termini Matteo (25,35). O, forse, dimentichi delle esortazioni di Jahvè nel Vecchio testamento (chissà quante volte li hanno ascoltati, i catto-leghisti, durante le tante, troppe pie celebrazioni a cui hanno partecipato negli anni...) “Non opprimerai il forestiero, perché anche tu lo fosti in Egitto” (Es 23,9). Chissà a costoro come suonerà strano il chiarissimo monito del libro del Deuteronomio: “Il Signore vostro Dio non usa parzialità e non accetta regali, rende giustizia all'orfano ed alla vedove, ama il forestiero e gli da il pane ed il vestito” (Dt, 10,17-19): perché “Se egli grida verso di me, Io ascolterò il suo grido” (Es. 22,22).