a cura di Massimo PALOZZI

Ottobre 2020

POLVERI SOTTILI

DOVE FINIREMO?

Alta politica vs ordinaria amministrazione

amministrazione

(di Massimo Palozzi) Non sono ancora chiare le ricadute per Rieti della larga vittoria del Sì al referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari. Molto dipenderà dalla nuova legge elettorale e da come saranno ridisegnati i collegi. In ogni caso la riduzione della rappresentanza politica del territorio appare scontata, a prescindere dal paragone con la legislatura in corso che annovera addirittura quattro deputati riconducibili a Rieti.
In passato la provincia ha espresso un numero di parlamentari più ridotto ma continuativo. La tradizione rischia ora di interrompersi, a meno che non emergano figure autorevoli e politicamente molto forti, capaci di imporre la propria presenza in posizione vincente nelle candidature a partire dalle prossime elezioni.
Il deficit di rappresentatività era uno degli argomenti forti sostenuti dai fautori del No, ma a questo punto i rimpianti non hanno senso. Lo snellimento di Camera e Senato è un dato acquisito e bisogna fare di necessità virtù, badando piuttosto alla qualità delle relazioni. Già nella situazione data l’interlocuzione con la base è stata non di rado complicata. Le (eccessivamente?) alte aspettative riposte negli inquilini nostrani di Montecitorio e Palazzo Madama si sono spesso scontrate con difficoltà di dialogo e con oggettivi impedimenti che hanno frustrato desideri e rivendicazioni provenienti dal basso. Se in ragione del taglio appena approvato la rappresentanza parlamentare reatina dovesse venire a mancare, toccherà ai partiti e alle istituzioni locali trovare una sponda altrove. Non sarà semplice. Storicamente Rieti è un’area di confine. Fino al 1992 è stata aggregata a Perugia e Terni nella circoscrizione umbro-sabina per la Camera dei deputati. Attualmente sta insieme alle altre province del Lazio (esclusa quasi tutta quella di Roma) nella circoscrizione Lazio 2. Dal 2017 è finita invece nel collegio uninominale Lazio 6 per il Senato, conosciuto come Guidonia Montecelio, e da tempo non esprime più un senatore. L’ultimo ad essere eletto è stato il compianto Angelo Maria Cicolani nel 2008. Ce ne sarà mai un altro?

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