"Con una durissima nota della UIL indirizzata al direttore generale Basile ed alla Presidente Cuneo è stato contestato un siparietto avvenuto il giorno 17 maggio u.s. quando un dipendente della provincia di Rieti è rientrato in servizio dopo la partecipazione all’assemblea unitaria autorizzata presso il Comune di Rieti. "A questo lavoratore (nonchè coordinatore della RSU e Segretario Prov,le della UIL FPL di Rieti) reo di aver fatto l’accesso attraverso gli sportelli allarmati - scrive il Segretario Generale UIL FPL Valter De Santis - veniva contestata l’entrata da parte del Direttore Generale presente all’ingresso della provincia, alla presenza di numerosi “spettatori”, invitandolo ad uscire seguendo la procedura che prevedeva l’ingresso in Provincia attraverso il dispositivo che misurava la temperatura corporea, obbligatoria nel periodo dell’emergenza COVID. Al rifiuto del lavoratore di riuscire nuovamente per sottoporsi al controllo della temperatura - continua il segretario - lo stesso veniva redarguito con toni inurbani e decisamente non consoni ed auspicabilmente richiesti dal ruolo e dalla funzione dirigenziale di un Ente pubblico ricoperta presso la prov. Di Rieti, oltreché dalle più elementari regole di buona educazione e di rispetto della dignità personale. Su questi reiterati comportamenti “fuori luogo” la scrivente è più volte intervenuta in passato. Nel segnale l’episodio questa Federazione ha stigmatizzato le inutili esibizioni inopportune tipiche di scenari da “Vucciria” che danneggiano il buon nome della Provincia di Rieti. Ha chiesto inoltre l’immediata rimozione delle apparecchiature che misurano la temperatura corporea per consentire l’ingresso in provincia. Raccomandazione immediatamente accolta! Purtroppo questa mattina un dipendente della provincia di Rieti diversamente abile ha avuto l’amara sorpresa di non poter entrare attraverso lo sportello allarmato e quindi, non potendo passare attraverso i tornelli, la sua accompagnatrice li ha scavalcati sollevandolo letteralmente di peso sopra gli stessi (sic!...) Quanto accaduto rappresenta un atto deprecabile che condanniamo senza se e senza ma, in quanto rappresenta una mancanza di rispetto della dignità delle persone soprattutto di quelle più indifese. Auspichiamo che la Presidente della Provincia senta umanamente e istituzionalmente di classificare e condannare l'episodio come: una vera vergogna! Sarebbe, in ultimo, altrettanto auspicabile che alla persona vittima arrivassero formali scuse." conclude De Santis.
19_05_23