Aprile 2020

STORIE

CORONAVIRUS, UNA REATINA NELLA TASK FORCE INTERNAZIONALE

persone

Quante persone sono realmente affette da COVID-19? Questa pandemia è un caso isolato o dobbiamo prepararci a fronteggiarne ad ondate annuali? Scienziati di tutto il mondo stanno cercando di rispondere a queste domande attraverso la messa a punto di test sierologici capaci di rilevare anticorpi specifici nel sangue di pazienti guariti, asintomatici e sintomatici.
A questo progetto, tra i molti team coinvolti, sta lavorando una task force internazionale di professionisti presso l’Università BOKU di Vienna, Austria (https://boku.ac.at/news/newsitem/58760) in collaborazione all’ Icahn School of Medicine at Mount Sinai di New York, tra cui la reatina Giulia Borsi.
Giulia, 29 anni, nata e cresciuta a Rieti, è una dottoranda in Bioinformatica presso il Dipartimento di Biotecnologie della BOKU: ha studiato Biotecnologie tra L'Aquila e Teramo, conseguendo la laurea magistrale in Biotecnologie della Riproduzione. Come molti giovani (il 31,1% degli emigrati italiani con almeno 25 anni è in possesso di un titolo di studio di livello universitario), successivamente alle due lauree, ha scelto di perfezionare all’estero il già acquisito bagaglio culturale, perseguendo la passione per la ricerca scientifica. Alla University College of Cork, in Irlanda, Giulia consegue un Master of Science in Bioinformatica e Biologia Computazionale, svolgendo poi il proprio progetto di tesi presso il Centro di Spettrometria di massa Computazionale della University of California, San Diego (UCSD).
L’obiettivo del progetto è quello di incrementare la produzione di componenti molecolari necessari all’ottimizzazione di un test immunoenzimatico, al fine di fornire ulteriori e affidabili dati statistici sulla diffusione del SARS-CoV-2. Nei mesi futuri, i risultati potrebbero determinare sia la durata della quarantena, sia la reale efficacia dei nuovi vaccini all’orizzonte. Uno dei prossimi passi, inoltre, sarà quello di utilizzare tali test per selezionare le persone che attualmente svolgono ruoli fondamentali, come tutti gli operatori sanitari positivi al CoV2, monitorarne i livelli di immunità e valutare un loro rientro, in sicurezza, all’interno delle strutture ospedaliere.

07_04_20

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