L’esaltazione dei fans è sempre stata (e sarà) un buon riconoscimento d’affetto verso l’artista e la sua musica. Non spesso, purtroppo però, accade così.
La sera dell’11 Ottobre del 1960 un buon numero di persone raggiunse il nostro teatro Flavio Vespasiano per assistere ad un concerto di Claudio Villa, ma un gruppo di carabinieri lo dovette scortare, passando dal retro della struttura, fino all’interno di un albergo in piazza per sottrarlo a una possibile reazione inferocita degli spettatori (si calcolò 2.500) accorsi per applaudire il suo spettacolo che, invece, non si tenne mai.
L’inizio era previsto per le ore 21, ma alle 22.30 Villa e la sua orchestra ancora non aveva iniziato il concerto e il pubblico aveva oramai perduto la pazienza, fischiando, urlando e inveendo all’indirizzo del “Reuccio della canzone italiana”. Alle 22.50 si aprì il sipario, il cantante si presentò al proscenio per annunciare che lo spettacolo era rinviato perché un mezzo con una parte della scenografia e di strumenti musicali aveva avuto dei problemi al motore ed era bloccato lungo la Via Salaria.
L’annuncio del cantante “Voi che siete così carini e molto buoni e comprensivi” sembra siano state le uniche parole che furono afferrate, dopodiché in platea avvenne il pandemonio.
Il brigadiere e quattro carabinieri scortarono Villa facendolo passare per Largo Cairoli, dietro l’ufficio postale, di corsa sotto i portici fino a piazza Cesare Battisti, dove il portiere di notte e il personale dell’hotel lo attendevano per “proteggerlo “da quella folla decisamente nervosa.
L’albergo fu presidiato fino a tarda notte, difeso dalle invettive dei paganti, cercando di sedare urla e schiamazzi all’indirizzo della finestra della camera del cantante.
Sebbene questo non fosse che il primo caso di manifesta 'intolleranza popolare' eccellenti artisti dalle nostre parti, grazie alle positive interviste in tv e sui giornali di altri, la nostra piazza, il nostro teatro in particolare, hanno sempre ottenuto ottime referenze nel mondo. Diciamo che, fatti salvi alcuni episodi negativi relegati al periodo rovente della 'contestazione a prescindere', abbiamo saputo poi sempre apprezzare la buona musica approdata negli anni in casa nostra.