Ci stiamo avvicinando al periodo delle festività natalizie e, come ogni anno, fervono i preparativi. Tra questi, le ricette della tradizione occupano un posto importante: vengono tramandate di generazione in generazione e custodite con passione. Per questo Format ha deciso di raccoglierne il più possibile chiedendo aiuto ai suoi lettori che, dopo averle ‘condite’ con un ricordo, potranno inviarle a rietiformat@gmail.com.
Questa è la ‘storia dolce’ di Alessandra Lancia:
I morzitti sono dolci natalizi del Cicolano e Leda era la mamma di Vasco, mio marito. Ma era il giudizio di mio suocero Pasqualino che dovevano superare e ogni Natale era una commeddia (con due d). Carichi come sono di ingredienti e sapori, i morzitti hanno un aspetto e un sapore antico: niente formine paracule, solo dannate losanghe che a me non riescono mai bene e un gusto forte, che ai bambini di adesso quasi mai piace. E infatti è capitato con i ragazzini in giro di ritrovarne alcuni mozzicati e rimessi nel piatto dei dolci (ma non c’era ancora il Covid). É col tempo che i morzitti si apprezzano: dolci per il miele ma con l’amaro del cacao, asciutti per la sfoglia d’uova ma bagnati di mosto cotto e gonfi di frutta secca. Io pure li ho capiti tardi, e non dopo pranzo o dopo cena ma andando in montagna o a camminare col freddo che fa tra dicembre e gennaio: sono un pieno di energia e di calore che ti sembra di poter arrivare dovunque. E camminando un pensiero per Leda che i morzitti li faceva, e per Pasqualino che per farle dispetto diceva che erano meglio quelli di zia Clara, non manca mai.
Ricetta dei Morzitti
(di zia Mimina però, perché Leda faceva tutto a occhio)
Stesa:
3 uova
Una tazza d’acqua
Un cucchiaio di zucchero
Un pizzico di sale
Un cucchiaio d’olio
Farina 00 e di semola (quella che raccoglie)
Lavorare per un impasto morbido
Tirare due stese sottili
Ripieno:
Noci 4 etti tagliate piccole
Zucchero 1 etto
Cacao amaro una confezione
Uva passa e fichi secchi tagliati piccoli
Mescolare tutto in una ciotola
Spennellare la stesa col mosto cotto
Spargere il ripieno
Far colare un filo di miele
Poi chiudere a rotolo, tagliare a rombi e disporre sulla teglia
Spennellare ancora con mosto cotto
Infornare a 180 gradi e cuocere per 20 minuti.
Far freddare e disporre su vassoi; conservare in luogo fresco.
P.s. Anche la conservazione dei Morzitti era una commeddia (con la doppia m!) col vassoio “abbuscato” nelle stanze più fredde di casa. Ma dove erano stati chiusi i termosifoni lì, da qualche parte, “riposavano” i Morzitti…