(di M. Antonietta Dionisi) Sì, stavolta si riparte al galoppo, di corsa verso la stagione più fresca, basta pensieri ed incertezze, ci devo credere, assolutamente; orecchie tappate, occhi fissi avanti, bocca chiusa, ascoltando solo col cuore questo rigurgito di ribellione controcorrente; niente condizionamenti, niente emulazioni di realtà troppo differenti dalla mia: io sono qui, qui voglio rimanere, qui voglio esprimermi. Dove c'è piagnisteo io voglio portare il sorriso, dove c'è immobilismo io voglio portare un turbine, me lo chiede il mondo che sbircia il laboratorio en-plein-air, che svela finalmente quello che brulica dentro questo posto che adoro. Incredibile quanto possa cambiare l'atmosfera quando i passanti capiscono che qui dentro non si vendono solo cose, non si muovono solo ombre; li vedo passare veloci, poi tornare indietro a vedere, le facce interrogative davanti al luccichio delle creazioni della mia ragazza, la vita dentro è diventata la vita fuori. Mi sento a casa ma non come prima, al chiuso e nel silenzio, mi sento a casa “a porte aperte”: la vita del “borgo artigianale”, con le nostre piccole attività, un piccolo agglomerato come un tempo, un mutuo aiuto, un caffè condiviso, una chiacchiera sul meteo, socchiudere gli occhi e riconoscere i movimenti e i suoni di ognuno di noi, tutto concentrato attorno ad un palazzo, ad un passo dalla frenesia, come al rallentatore. Ora riesco a dare una spiegazione più precisa alla scelta di rimanere una piccola realtà locale: tutti, bene o male, oggi sono lanciati nelle vendita “on-line”, grandi volumi, una varietà di materiali e una gestione complessa e difficile per riuscire a fronteggiare le miriadi di aziende che operano così. Al piccolo appassionato resta difficile accedere, spesso, perché in fondo non riesce bene a focalizzare le sue piccole esigenze, gli piace toccare con mano e per poterlo assecondare bisogna saper fare e trasmettere. Non ho niente contro il mercato on-line, magari avrò anche io tanti clienti che vi si riforniscono quando lavorano per volumi consistenti, ma io preferisco la nicchia, i miei corsi, la qualità dei materiali, la possibilità di scegliere insieme al cliente un progetto e come realizzarlo, preferisco il contatto e il confronto tra clienti davanti al bancone, lo scambio di idee che mi permette di crescere ogni giorno, aggiungendo un tassello di umanità. Non ci tengo ad espandermi, vorrei solo consolidare questo piccolo mondo e già sarebbe una bella conquista, in un tempo così duro da vivere, credo e voglio convincermi che la forza di volontà e l'amore per ciò che si fa aiuta a superare anche le cime più impervie.
Decorare con
Via Cavour 14
Rieti