(di M. Antonietta Dionisi) Una decina di anni fa la mia bottega ('Decorare con ...') era in via Porta Romana, una via a traffico abbastanza complesso; per la sua struttura si prestava bene a parcheggiare comodamente quasi dentro la vetrina. Molte volte siamo rimasti bloccati dentro con passeggini, sedie a rotelle oppure non potevo entrare per l'ingresso ostruito. In una di queste occasioni, non potendo uscire una cliente con un passeggino, andai alla ricerca del proprietario dell'auto per chiedere se potesse spostarla. Era una donna, una reatina trapiantata a Roma, mi aggredì con un impeto che mi lasciò sbigottita: "Se fate così fanno bene ad andarsene tutti nelle altre città, poi vi lamentate, che possiate chiudere tutti così sarete contenti, non vi meritate niente!" Quale acredine nelle parole di quella donna! Riuscii solamente a replicare:"Ma se sta bene a Roma, perché cerca i negozi qui?" Poi piansi e quante volte mi torna in mente quella coltellata. Perché racconto questo episodio proprio oggi? Perché domani ripartiremo, lo faremo con grinta, passione, speranza, sono un'ottimista e amo il mio lavoro, il mio messaggio è: solidarietà e apprezzamento per ciò che abbiamo, cerchiamo al fondo delle cose, non fermiamoci alla superficie. Siamo le piccole realtà di prossimità che quando vengono a mancare si rimpiangono, liberi di usufruirne o meno con rispetto, altrimenti da questa apocalisse non avremo imparato niente.

17_05_20