a cura di Massimo Palozzi

Novembre 2022

IL DOMENICALE

BENVENUTO AL NUOVO VESCOVO

chiesa, città

di Massimo Palozzi - Come nella migliore tradizione, la mossa del Vaticano ha spiazzato tutti. Disatteso ogni pronostico, venerdì è stato annunciato il nuovo vescovo di Rieti. Sarà don Vito Piccinonna, ordinato sacerdote vent’anni fa e attuale vicario episcopale per la Carità, parroco-rettore del Santuario dei Santi Medici e presidente della Fondazione Opera Santi Medici di Bitonto, in provincia di Bari, dove è nato il 1° giugno 1977, nella frazione di Palombaio.

La nomina è stata ufficializzata nel corso di un incontro appositamente convocato in cattedrale dall’ex vescovo Domenico Pompili, a sua volta destinato dal primo ottobre a reggere la diocesi di Verona e incaricato in questi quasi due mesi del ruolo di amministratore apostolico in attesa appunto dell’investitura del suo successore.

Don Vito arriverà a Rieti a breve per essere ordinato vescovo. È infatti al suo primo incarico pastorale ed ha già battuto un record: come ha sottolineato mons. Pompili annunciandone l’arrivo, con i suoi 45 anni è il vescovo più giovane d’Italia.

Del suo curriculum abbiamo letto i passi salienti. Della sua indole e della sua impostazione sacerdotale ha fornito qualche cenno don Domenico. Quello che al momento sappiamo di prima mano è contenuto nella lunga lettera inviata ai reatini, letta proprio venerdì in cattedrale.

Dalla missiva emerge il profilo di un uomo consapevole dell’importanza di questa tappa nell’esistenza sua e dei fedeli che lo dovranno accogliere di qui a poco. Una fase affrontata con consapevolezza e persino con timore: “Nessuna parola potrebbe descrivere il profondo senso di smarrimento che mi ha attraversato e mi attraversa anzitutto per il nuovo ministero a cui sono chiamato”, ha scritto don Vito, rivelando un lato umano di apprezzabilissima semplicità. Nel testo il neo presule ripercorre con emozione le tappe del suo cammino di vita ed ecclesiastico. Sono ricordi pieni di affetto per le persone incontrate soprattutto nella sua Puglia, ma anche colmi di speranza per la missione che lo attende a Rieti. “Ringrazio il Santo Padre per avermi chiamato ad essere umilmente il vostro Pastore. Mi sento troppo piccolo dinanzi a questa sua chiamata”, confessa con disarmante sincerità, mostrando un tratto che risalta ad ogni riga. In nessun passaggio, in nessuna circostanza traspare infatti l’orgoglio di chi pure è avviato a una brillante carriera. Sarebbe facile dire che non sono concetti da applicare a un uomo di chiesa, ma sotto l’abito talare c’è sempre un essere umano, con i suoi pregi e le sue debolezze, i suoi sogni e le sue aspirazioni. Dalla lettera esce invece il profilo di un giovane determinato ed evidentemente capace, se ha saputo attirare l’attenzione di papa Francesco per una missione pastorale in una zona relativamente piccola ma segnata dalla tragedia del sisma di sei anni fa e insieme culla del francescanesimo. Due eventi sui quali don Vito manifesta piena sintonia con il popolo dei locali: “Il mio primo pensiero da subito è andato alle tante vittime del terremoto dell’agosto 2016 e alle loro famiglie, ai sopravvissuti ma pure a tutto il territorio gravemente ferito e provato in diverso modo dal sisma. Conosco il coraggio e la speranza che avete testimoniato ed esercitato e dobbiamo continuare nell’impegno in vista di una ricostruzione complessa e complessiva che provoca le nostre relazioni e collaborazioni e ci spinge a non sederci. Lo dobbiamo alle vittime del terremoto come pure alle nuove e future generazioni”, promette il neo vescovo, che poi prosegue sottolineando la “gioia di sapere che il mio arrivo tra voi coinciderà con gli inizi dell’ottavo centenario del Presepe di Greccio” nella “Valle che profuma della serafica santità di Francesco di Assisi, a me tanto caro”.

Inevitabilmente don Vito dovrà misurarsi anche con la straordinaria popolarità del suo predecessore, di cui si dichiara amico di lunga data. Mons. Pompili se ne va da Rieti lasciando un’eredità di opere e di affetti difficili da affrontare per colui che è stato chiamato a prenderne il posto. Ma la postura del nuovo inquilino del Palazzo Papale induce a credere che l’avvicendamento sarà meno traumatico del previsto. E non solo perché tutti i lutti sono destinati ad essere prima o poi elaborati. Senza volerne fare una facile esegesi, nel suo messaggio sfilano concetti e sentimenti in grado di fare breccia nei cuori dei suoi nuovi amministrati. “Bella” e “bellezza” sono ad esempio parole ricorrenti. Per quattro volte il neo vescovo le scrive dando la chiara impressione di come intenda orientare il suo mandato. La bellezza non è infatti unicamente una categoria estetica. È piuttosto una luce che si diffonde sulle cose (e sulle persone) per esaltarne il lato migliore.

Manco a dirlo, qualcuno ha commentato la nomina con un pizzico di delusione. Relativa non tanto alle qualità dell’eletto quanto all’idea di provincia ai confini dell’impero, che sembra persistere persino nei sacri palazzi. Un vescovo di “prima nomina”, giovane e inesperto non viene in effetti mandato in una diocesi di fascia alta. Però bisogna farsene una ragione. Il “peso politico” della diocesi di Rieti, che nemmeno copre per estensione l’intero territorio della provincia, è quello che è. Il numero dei residenti-potenziali fedeli è obiettivamente basso e comunque anche nel caso di mons. Pompili si trattava di un giovane presule alla sua prima esperienza pastorale.

La storia ci racconta come invece il “neofita” don Domenico abbia saputo entrare con carismatica autorevolezza nel tessuto vivo della società reatina, interessandosi fattivamente di vicende non solo e non sempre legate alla sfera ecclesiale, fino a porsi spesso come punto di riferimento istituzionale.

Don Vito merita quindi l’apertura di credito che gli deriva quantomeno dalla proverbiale accuratezza e maturità con cui si compiono le scelte Oltretevere. “Busso umilmente e amichevolmente alle porte del vostro cuore contando sulla vostra accoglienza e sul vostro affetto”, ci chiede. Benvenuto, vescovo Piccinonna.

 

20–11-2022

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