di Massimo Palozzi - Viste le premesse, proprio inattese non erano. A colpire è invece la durezza delle osservazioni. Lunedì l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha infatti pubblicato sul suo bollettino settimanale la decisione assunta nell’adunanza del 10 ottobre, questionando pesantemente sull’articolazione societaria di Asm e sulle modalità di affidamento dei servizi da parte del Comune.
In oltre 8 pagine fitte fitte, segnalate da Open Rieti, il Garante demolisce la deliberazione n. 23 approvata il 27 maggio dal Consiglio comunale del capoluogo con la quale sono stati affidati all’Azienda i servizi di igiene urbana e trasporto pubblico locale.
Palazzo di Città avrà trenta giorni per comunicare le iniziative adottate allo scopo di rimuovere le violazioni alla concorrenza individuate nell’atto a firma del presidente Roberto Rustichelli. Il primo passo sarà la riunione della Commissione Controllo e Garanzia, già convocata per mercoledì prossimo con la partecipazione dell’assessore al Bilancio Andrea Sebastiani e del sindaco Daniele Sinibaldi, che ha tenuto per sé la delega alle Partecipate.
Immediate le reazioni politiche, con il Pd lesto ad evidenziare “approssimazione e confusione totale” da parte della giunta. Stizzita e tutta politica la replica del sindaco: “leggo attacchi e insinuazioni della sinistra sulla questione Asm. Andiamo avanti con serenità, certi della correttezza del lavoro fatto”.
Le censure mosse dal Garante riguardano in primis l’oggetto sociale estremamente eterogeno di Asm, che in pratica potrebbe eseguire un ventaglio vastissimo di compiti. Per gli occhiuti analisti romani si tratta di una violazione del diritto interno e comunitario in quanto le varie attività contemplate rendono “difficilmente valutabile la sussistenza del vincolo di scopo e dell’economicità ed efficacia dell’azione amministrativa”.
In altre parole, “un oggetto sociale troppo ampio, vago ed eterogeneo potrebbe portare a escludere che ci si trovi di fronte a un ente in house, in quanto la stretta strumentalità dell’ente societario rischia di essere elusa”.
L’Autorità bacchetta poi il Comune pure per l’ennesima proroga senza gara fino al 31 dicembre dell’affidamento del servizio ad Asm del trasporto pubblico locale (una pratica che si trascina da oltre un decennio).
L’istruttoria entra in profondità nella relazione accompagnatoria stilata dall’ente, smontandola non solo sul piano del rispetto dei parametri di legge, ma anche su quelli adottati per dimostrare la presunta economicità dell’esercizio. Nette le censure sul piano della trasparenza delle informazioni legate alle valutazioni della qualità del servizio di raccolta dei rifiuti. “Gli obblighi legislativamente previsti di motivazione qualificata e riguardanti il mancato ricorso al mercato non rappresentano meri adempimenti formali”, si legge nel provvedimento. “La violazione degli obblighi di motivazione qualificata ha dunque un evidente impatto sotto il profilo concorrenziale, in quanto suscettibile di condizionare lo svolgersi di dinamiche competitive, determinando indebiti vantaggi concorrenziali a favore delle società partecipate dagli enti pubblici”.
Il giudizio conclusivo è impietoso: “In termini più generali, si osserva un quadro di perdurante e diffusa irregolarità nei modelli di organizzazione e di gestione dei servizi pubblici locali nel Comune di Rieti. Nonostante la segnalazione dell’Autorità del 2014, il Comune è rimasto inerte, continuando a posticipare i termini di scadenza degli affidamenti attraverso il diffuso e sistematico utilizzo della proroga, con modalità decisamente pretestuose”.
Non bastasse, il Garante sottolinea come, aderendo al Pnrr, l’Italia abbia assunto lo specifico impegno di limitare gli affidamenti diretti, che devono rimanere residuali e soprattutto giustificati. “Pertanto”, conclude la delibera, “l’Autorità auspica che il Comune si adoperi tempestivamente per razionalizzare l’oggetto sociale della società A.S.M. Rieti, nonché per adeguare gli affidamenti dei servizi pubblici locali – in particolare, di igiene urbana e di trasporto pubblico locale, quest’ultimo ancora in regime di proroga – alla normativa vigente e ai principi concorrenziali in essa contenuti”.
La bocciatura insomma è sonora, perché non riguarda misure marginali o di dettaglio. Starà ora agli uffici trovare gli accorgimenti tecnici necessari per rientrare nei canoni evidenziati dal Garante, risolvendo un pasticcio figlio della foga a ripubblicizzare Asm dopo aver venduto le farmacie comunali che erano gli asset maggiormente remunerativi.
È da notare che l’attenzione dell’Autorità per la Concorrenza si è in sostanza limitata al servizio di trattamento dei rifiuti e al trasporto locale. In realtà, Asm è stata convertita in questi anni nel Mister Wolf della giunta in ambiti che le sono tradizionalmente estranei, come il turismo o l’operatività degli impianti di risalita del Terminillo.
In quest’ultimo caso l’azienda si è addirittura fatta carico di mettere una pezza allo scoppio del caso funivie alla fine del 2022 che rischiava di paralizzare la stazione montana. Ovviamente non era l’uovo di Colombo, ma la classica soluzione tampone escogitata dall’apparato tecnico-burocratico interno all’ente per garantire nell’ultimo biennio la riapertura degli impianti, in attesa della gara ancora da bandire e dell’approvazione definitiva del progetto Tsm 2. Una trovata di sicuro ingegnosa, destinata però ad esaurire i suoi effetti nel giro di poco tempo e con un surplus di alea, visto che l’affidamento diretto ad Asm della gestione degli impianti della stazione invernale, dopo che il Comune li ha presi in affitto dalla società Funivia di Flavio Formichetti, rientra in pieno nel filone dell’eterogeneità dell’oggetto sociale censurata dal Garante.
L’intento di Palazzo di Città di fare della società guidata da Vincenzo Regnini il proprio braccio operativo è evidente. Meno chiaro è se questo disegno risponda a criteri accettabili non solo in termini normativi, ma anche più squisitamente politico-amministrativi.
5-11-2023