Aprile 2019

LibrIncipit

ANASTASIA STRACCHI, GONDOLE NERE A VENEZIA

libri

(di Domenico Di Cesare) Gondole nere a Venezia - Anastasia Stracchi - Aletti Edizioni (€ 12,00) 

L’incipit:

“Basta avevo deciso!
‘Giornalismo’ è stata la mia ultima sentenza, quando i miei, stanchi delle mie indecisioni e della mia costante insicurezza, mi hanno chiesto: ‘Irene cosa vuoi farne della tua vita?’
Ad oggi è stata una delle scelte migliori che io abbia mai fatto in ventidue anni.
Fissa dimora a Roma, la città eterna, ma non abito più con i miei oramai da tempo.” 

Dopo aver esordito con il breve romanzo di formazione  Il cielo delle verità (edizioni Scatole Parlanti), torna in libreria con la sua nuova opera; emozioni e aspettative sono le stesse?
Le emozioni sono sempre infinite! È quasi inspiegabile riuscire a trasmettere quello che si prova quando il tuo lavoro, ora magari non ti appartiene più. Le miei aspettative volgono su un fronte ben preciso: io scrivo per me, ma in realtà scrivo per tutti coloro che ritrovano parti di sé in quello che esprimo.


Il romanzo è un tuffo nell’introspezione; quanto c’è di autobiografico?
Di autobiografico ci sono i sogni del Prologo, che a dire il vero mi hanno quasi ‘tormentato’ per un breve periodo, e ho colto l’occasione per trascriverli, anche se poi è inevitabile mettere il proprio mondo e se stessi in quello che si scrive.
 

Ambientare la storia d’amore a Venezia ha un significato particolare?

A dire il vero sono state una concomitanza di cose. All’interno della storia c’è un piccolo flashback in cui Irene ricorda il suo viaggio in Austria, dove conosce Lidia, una signora che ho conosciuto un giorno mentre ero a fare una passeggiata, ed è stata proprio lei a darmi un suggerimento su Venezia e sulla leggenda dei due innamorati.

 

Come mai questa scelta di raccontare la storia a due voci?

In realtà l’idea di raccontare i due punti di vista è nata dopo. All’inizio avevo buttato giù idee solo riguardo il lato di Irene. Poi però, visto che nel suo percorso di vita ci sono svariate domande che la protagonista femminile fa a se stessa, ho pensato bene di dare maggiori informazioni facendo parlare l’uomo del quale ci racconta.
Raccontare le due versioni, è stata una bella esperienza.

 

È stato difficile il racconto al “maschile”?

Sicuramente mi sono data un bel po’ da fare, più che altro per quanto riguarda le emozioni che il protagonista esprime; la sensibilità con cui l’ho rappresentato, non so quanto possa essere considerata reale... lo valuterà il lettore. Dal mio punto di vista sono dell’idea che, indistintamente da un maschile o da un femminile, le emozioni sono parte di noi e sono ciò che ci rappresentano e, proprio per questo, ognuno sa quanto possa essere complicato riuscire ad esprimerle.

 

Definirebbe il suo libro un romanzo rosa?
In realtà non saprei. Il libro tratta più argomenti, come l’importanza della famiglia, le relazioni di amicizia e l’amore stesso.

La poesia è la sua prima passione; a quanto la pubblicazione di una raccolta di versi?
Su una pubblicazione vera e propria ci sto lavorando.
A breve, però, uscirà L’enciclopedia dei Poeti Italiani Contemporanei, nella quale saranno presenti alcuni miei componimenti.

 

Ci sono per lei autori o autrici di riferimento:
Per citarne alcuni classici: Pascoli, Pirandello e Levi.
Più contemporanei invece Carcasi, che è la mia autrice preferita, e credo che il mio modo di scrittura sia molto simile al suo.

 

Per la narrativa sta già lavorando a un nuovo progetto?
Al momento sto lavorando ad un romanzo molto profondo. Non aggiungo altro!

 

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