a cura di Manuela MARINELLI

Giugno 2018

CARATTERI ORIGINALI

ALESSANDRO NISIO

persone

Scrivevo, nell’ ormai lontano 22 novembre del 2005 un articolo, frutto di una lunga e piacevole chiacchierata con Alessandro Nisio. Serio e severo nel lavoro, sempre intransigente, ma anche garbatamente ironico. Una vera risorsa per questo nostro territorio ingrato che non sa valorizzare i talenti che esprime.
Il M° Nisio era docente di canto presso il Liceo Musicale; aveva studiato pianoforte, canto, composizione, direzione di coro ed orchestra, si era laureato a Bologna in Musicologia col massimo dei voti, lode e segnalazione speciale. Era specializzato in paleografia della musica, semiologia musicale, canto gregoriano e paleografia.
Ha diretto il Coro Lirico dell’Umbria ed è stato autore di numerose pubblicazioni. Fra tutte ricordiamo l’Edizione critica della prima messa di Giuseppe Ottavio Pitoni, gloria musicale della nostra città. Il M° Nisio ha diretto il Coro Gospel, l’Aurora Salutis, Anema e Coro e Le Voci; altri cori ha gestito in provincia, mentre nelle scuole ha seguito, tra gli altri, il coro del Marconi, il comprensivo di Osteria Nuova, il coro del Bambin Gesù e quello del Liceo Classico.
È stato ispiratore dell’organo Dom Bedos Roubo, poi realizzato da mons Luigi Bardotti con il sostegno del Comitato san Domenico.
Alessandro Nisio ha svolto anche una intensa attività amatoriale: “per scelta culturale – spiegava – perché credo fermamente nella diffusione della cultura musicale. Per me la musica è socializzazione e accrescimento personale. La musica troppo spesso viene concepita solo come forma di svago e intrattenimento, non si incentiva la ricerca né l’attenzione per forme d’espressione di qualità. Troppo spesso si realizzano iniziative rilevanti e di grande richiamo pubblicitario, ma sono ‘iniziative fungo’ perché lasciano il tempo che trovano. La riprova è che spettacoli di grande rilievo culturale, ma con poco clamore mondano, vanno deserti. In cattedrale è stato suonato dai Festina Lente un inedito scarlattiano di cui nessuno ha parlato. Quando Georghj Sandor, allievo del grande Bhela Barthock è venuto a Rieti, per suonare il terzo concerto di Barthock, in sala c’erano al massimo cinquanta persone. Sandor, il più grande pianista vivente sembrava un UFO, con i suoi novant’ anni suonava con una passione e un ardore straordinari, incurante dell’assenza del pubblico, pur essendo abituato alle più grandi platee del mondo”.
In merito alla direzione dei cori diceva che: “il bravo direttore fa cantare tutti. Il canto ha una valenza didattica molto forte, perché permette un percorso progressivo, fatto di momenti di ascolto guidato e di prassi. Con il canto corale si raggiuge rapidamente un risultato apprezzabile. In questo modo il neofita, invece di demoralizzarsi, viene coinvolto e si appassiona, divenendo, se non un grande interprete, almeno un fruitore colto e consapevole”.
La fulminea e prematura scomparsa di Alessandro Nisio è una grande perdita per tutti e una tragica dissipazione di un talento eccezionale.  

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